Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino

Legionellosi e Polmonite da Legionella

Dott. Enrico Ballor

Che cos’è la Legionellosi?

La legionellosi, della quasi totalità dei casi è responsabile un batterio aerobio obbligato gram-negativo, la Legionella pneumophila, appartenente al genere Legionella che ne annovera circa altre quaranta specie, consiste in una malattia infettiva che può presentarsi in due diverse forme cliniche:

  • Polmonite da Legionella
  • Febbre di Pontiac

Polmonite da Legionella

La polmonite da Legionella, anche definita “malattia del legionario”, per il fatto che la Legionella che ne è causa fu isolata e identificata, da un punto di vista microbiologico, nel 1976 e riconosciuta come responsabile di una diffusa infezione respiratoria che colpì, in un hotel di Philadelphia (U.S.A.), più di duecento partecipanti ad un meeting di “Legionari” reduci dalla guerra del Vietnam, provocando circa una trentina di decessi per le conseguenze della grave polmonite di cui si rese responsabile.

L’infezione non si trasmette per contatto trans-personale (passaggio diretto da un soggetto all’altro), ma solamente per via aerea, attraverso l’inalazione di micro-particelle d’acqua infetta (aerosol) generate da sistemi centralizzati di diffusione dell’aria o di nebulizzazione dell’acqua, specie se a ricircolo e disponibili per il pubblico utilizzo (diffusori umidificatori dei locali, sistemi di climatizzazione/condizionamento dell’aria degli alberghi e delle sale congresso, spruzzi generati da diffusori delle docce ad uso pubblico, anche alberghiero, o molto più raramente dai sistemi in grado di generare getti d’acqua sotto pressione per uso odontoiatrico).

La Legionella si pone per frequenza, come batterio responsabile di polmonite di comunità, solo dopo Streptococcus pneumoniae (Diplococcus pneumoniae o pneumococco) ed Haemophilus influenzae.

I fumatori sono più esposti a contrarre la polmonite da Legionella rispetto ai soggetti non-fumatori, così come i soggetti in età più avanzata, gli etilisti, tutti coloro che siano affetti da forme respiratorie croniche, tra le quali

o che presentino una condizione di immunodepressione secondaria ad una qualunque patologia che la preveda (ad esempio tumori maligni, emo-linfopatie maligne, AIDS, ecc) o in terapia con farmaci cortisonici o immuno-soppressori per patologie autoimmuni o per il controllo delle reazioni da rigetto di trapianti d’organo o della GVHD (graft versus host disease o malattia del trapianto verso l’ospite) nei trapiantati allogenici di midollo.

Anche i soggetti celiaci (vedi “ Malattia celiaca e maggior rischio di polmonite comunitaria (CAP): il punto dello pneumologo”) possono presentare, in quanto maggiormente esposti al rischio di contrarre una polmonite di comunità (CAP), una maggior facilità ad ammalare di polmonite da Legionella.

Sintomi della polmonite da Legionella

I sintomi della polmonite da Legionella consistono in

  • Febbre anche molto elevata che sale caratteristicamente con il brivido
  • tosse e possibile presenza di sangue nell’espettorato (vedi “Tosse e sangue dalla bocca: è sempre tumore?”)
  • dispnea
  • dolori muscolari
  • cefalea
  • nausea e vomito incostanti
  • dolore addominale e segni neurologici con presenza di possibile confusione mentale da interessamento dell’encefalo.

In qualche caso è possibile un’evoluzione meno favorevole, con diffusione dell’infezione a vari organi e apparati e presenza di iponatriemia, consistente in un deficit circolante di sodio e comparsa di sintomi neurologici caratterizzati da importante prostrazione dello stato generale e rallentamento ideo-motorio. Possibile anche, nel decorso della malattia, la comparsa di piastrinopenia (riduzione del numero delle piastrine).

Diagnosi della polmonite da Legionella

La manifestazione radiologica della polmonite da Legionella consiste in un addensamento infiltrativo polmonare, unico o taloramultifocale (multiplo) (vedi “Macchia sul polmone: che cos’è? E’ sempre tumore?”), con possibile ascessualizzazione centrale e presenza, alla TAC del torace ad alta risoluzione (HRCT), di aree che possono evidenziare l’“ halo sign” o “segno dell’alone” (vedi “Noduli polmonari”), consistente in zone di tessuto centrale addensato, circondato da aree a “vetro smerigliato” (“ground glass”) (vedi “ Le immagini a “vetro smerigliato” e il “polmone ad alveare” nella TAC, spiegati dallo pneumologo”).
Possibile anche la presenza di bronchiolite (vedi “ Bronchiolite e immagini ad “albero in fiore” alla TAC (“tree in bud”): il punto dello pneumologo”).

Utile, ai fini diagnostici, l’isolamento del batterio con l’esame colturale eseguito sull’espettorato emesso dal paziente o sul lavaggio bronchiale praticato in corso di broncoscopia e gli esami sierologici su sangue e urine (vedi “ Gli esami su sangue e urine richiesti dallo pneumologo in caso di infezione polmonare“).

Il quadro della polmonite da Legionella può essere confuso, da un punto di vista clinico-radiologico, con quello provocato da altri agenti batterici e virali, tra i quali Mycoplasma , Chlamydia e Coxiella, oltre a numerosi virus tra i quali quelli responsabili di forme influenzali e parainfluenzali.

E’ importante che si pratichi una rigorosa profilassi anti-microbica di tutte le potenziali fonti infettive, attraverso elevazione periodica della temperatura nelle reti idriche che alimentino riserve d’acqua possibili bacini riproduttivi dalla Legionella.

Febbre di Pontiac

La febbre di Pontiac, consistente in una forma clinica caratterizzata da una sintomatologia di tipo simil-influenzale che tende generalmente alla risoluzione spontanea nell’arco di pochi giorni, anch’essa trasmissibile per via aerea, in assenza di un diretto coinvolgimento polmonare.

Per quanto la polmonite da Legionella risponda generalmente in modo favorevole ad un trattamento antibiotico con macrolidi (anche azitromicina) o fluoro-chinolonici, la diagnosi e la scelta dell’antibiotico, oltre al successivo controllo del paziente, devono essere rigorosamente affidate al medico che lo cura e che si accerterà della completa risoluzione della malattia alla fine del trattamento farmacologico.

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