Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino

Laringospasmo (Laringite Spastica)

Dott. Enrico Ballor

Che cos’è il Laringospasmo?

Con il termine laringospasmo (o laringite spastica o pseudo croup) s’intende una contrazione spastica improvvisa, involontaria ed incontrollata dei muscoli della laringe che può associarsi anche a contrazione spastica delle corde vocali con o senza edema (gonfiore), della durata varabile da qualche minuto a qualche ora, più frequente nelle ore notturne, che determina ostruzione al flusso dell’aria con sensazione di soffocamento e allarme non solo nel soggetto colpito (molto spesso un bambino) ma anche nei presenti (spesso i genitori) per l’incapacità di saper risolvere in tempi rapidi l’episodio asfittico.

Fortunatamente, a fronte di tanto allarme e dei toni drammatici che spesso accompagnano la crisi acuta per l’apparente rischio di soffocamento, il laringospasmo tende a risolversi senza danni nel volgere di breve tempo e non rappresenta mai un vero rischio per la vita del paziente, ma un intervento adeguato è in ogni caso in grado di rendere meno angosciosa la percezione dell’episodio specie da parte del bambino.

E’ infatti nella fascia d’età di 1 – 4 anni in cui si concentra la maggior parte degli episodi di laringospasmo, specie nei mesi invernali, anche se in alcuni casi le crisi asfittiche possono protrarsi fino all’età di 6 – 8 anni, specie nei bimbi con laringe particolarmente piccolo.

Nel corso del riposo notturno il laringospasmo può interessare anche adulti con malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE), provocando crisi di soffocamento acuto notturno che risvegliano il soggetto interessato.

Render 3D male di gola

Qual è la causa del Laringospasmo?

Il laringospasmo può riconoscere le seguenti cause:

  • Infiammazione secondaria ad infezioni microbiche (specie virali ma anche batteriche) delle vie aeree superiori e del laringe
  • Laringite allergica in soggetti con allergie respiratorie (acari della polvere domestica, lana dei cuscini, forfore animali presenti sul letto, ecc.).
    Talora il laringospasmo apre quadri allergici in pazienti ancora non diagnosticati come tali
  • Rigurgito in pazienti con malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE)
  • Inalazione improvvisa di acqua salata marina

Quali sono i sintomi del laringospasmo?

Il laringospasmo tende a presentarsi con i seguenti sintomi:

  • disfonia (alterazione del timbro della voce)
  • incapacità del bimbo ad emettere la voce, con grande agitazione dei genitori del bambino
  • senso di soffocamento
  • intensa agitazione del bambino
  • tosse convulsa insistente, abbaiante o “ragliante” o “di foca” (molto caratteristica delle crisi nel bambino)
  • dispnea inspiratoria (difficoltà ad inspirare l’aria più che non ad espirarla).
    E’ la situazione opposta rispetto alla crisi d’asma (vedi anche “Asma bronchiale”)
  • sintomi classici delle crisi di ostruzione laringea e precisamente “cornage” (rumore inspiratorio musicale di cornamusa) e “tirage” (rientramento, in corso di inspirazione, dei tessuti molli al di sopra dello sterno, al di sopra delle clavicole ed a livello degli spazi intercostali)
  • vomito
  • stanchezza intensa
  • cianosi (colorito viola delle labbra e delle unghie)
  • tachicardia
  • sudorazione intensa
  • crisi di panico nel bambino con peggioramento dei sintomi e del quadro clinico complessivo

Come si fa la diagnosi di Laringospasmo?

Di fronte ai sintomi tipici di una crisi di laringospasmo si deve per prima cosa escludere l’inalazione di un corpo estraneo specie da parte di piccoli pazienti, in quanto tale evenienza può essere confusa con un laringospasmo a prognosi favorevole e giustifica un approccio al problema completamente diverso ed orientato al tentare la disostruzione delle vie aeree con adeguate manovre (manovra di Heimlich) ed il rapido ricorso all’intervento medico (Emergenza 118 e Pronto Soccorso).

Per il resto la diagnosi è agevole sulla base dei punti ricordati prima.

In caso di dubbio allergico è utile sottoporre il bambino a test allergometrici per una migliore puntualizzazione diagnostica che, in tal caso, può evitare il ripetersi delle crisi con l’allontanamento dell’allergene responsabile.

Come si cura il Laringospasmo?

La terapia del laringospasmo prevede, come prima cosa, mantenere il bimbo tranquillo evitando di trasmettergli l’ansia dei genitori spaventati per la crisi.

  • Genitori tranquilli aiutano il bambino a risolvere il problema in tempi più rapidi
  • Non bisogna assolutamente coricare il bambino in quanto l’assunzione di tale posizione aggrava il disagio respiratorio ed il senso di soffocamento secondario all’ostruzione delle vie aeree.
  • Evitare assolutamente essenze e balsami profumati ed “espettoranti” che rischiano solamente di complicare la situazione.
  • L’unico intervento risolutivo che abbia un senso è rappresentato dal porre il bimbo al di sopra di una fonte di vapore caldo, prestando molta attenzione a non ustionare il bambino con l’acqua bollente o con il vapore troppo caldo!

Aprire i rubinetti dell’acqua calda e riempire il lavandino del bagno di acqua bollente tenendo saldamente il bimbo al di sopra dello stesso, avendo l’accortezza di tenere chiuse porte e finestre per saturare di vapore caldo l’ambiente, consente di ottenere rapidamente quanto prima indicato e di risolvere l’episodio.

Nel caso in cui ci sia resistenza alla cessazione della crisi può essere utile ricorrere ad aerosol a base di cortisonici inalatori (beclometasone) o a cortisonici orali (betametasone) e non è da escludersi, in caso di situazioni particolarmente complesse, il ricorso all’adrenalina in ambiente ospedaliero.

E’ fondamentale mantenere un’adeguata umidificazione dell’aria nella camera da letto di un bimbo che abbia avuto una crisi di laringospasmo, mantenendo una temperatura dell’aria non superiore a 19 gradi durante la notte, in quanto l’aria secca e troppo calda facilita lo scatenamento della crisi specie nel corso di episodi infiammatori ed infettivi delle vie aeree nel corso dei mesi freddi.

In ogni caso ogni episodio di laringospasmo del bambino o dell’adulto va segalato allo specialista, affinché valuti il percorso diagnostico e terapeutico più opportuni a ridurre il rischio di ripetizione delle crisi.

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