Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
Lo Pneumologo Risponde

Small Airways Disease (SAD): che Cosa vuol Dire?

Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.

La domanda di questa uscita è:

Lo pneumologo ha detto a mio padre che ha una “small airways disease”. Cosa vuol dire?

Come già scrivevo in un mio articolo pubblicato nel 2018 su questo sito di informazione medica (“La malattia delle piccole vie aeree: lo pneumologo e la prevenzione”), intercettare in individui “apparentemente sani” la presenza di questa particolare malattia respiratoria consente di impostare per tempo tutta una serie di interventi in grado di prevenire o per lo meno di ritardare l’evoluzione sfavorevole delle due principali malattie respiratorie bronco-ostruttive: l’asma e la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).

Parto da questo per rispondere ai dubbi della figlia di questo paziente, ripercorrendo rapidamente i punti salienti del problema.

Quanti tipi di bronchi esistono?

I bronchi formano un sistema di ramificazioni delle vie aeree che si estende all’interno dei polmoni. In base al loro diametro si distinguono diversi tipi di bronchi: i grossi bronchi, ai quali appartengono per suddivisione successiva i bronchi principali, i bronchi lobari e i bronchi segmentari e i piccoli bronchi (o piccole vie aeree) costituiti da bronchioli terminali e bronchioli respiratori.

Questi ultimi (bronchi di dimensioni ridotte) svolgono un ruolo fondamentale nel trasporto dell’aria verso le unità polmonari più piccole, chiamate alveoli, dove avviene lo scambio gassoso con il sangue (ossigeno – O2 e anidride carbonica – CO2 ).

Cos’è la Small Airways Disease (SAD)?

La malattia delle piccole vie aeree (MPV), oggi riconoscibile nell’acronimo SAD (Small Airways Disease), è una condizione respiratoria caratterizzata dall’infiammazione e dalla riduzione del calibro delle vie aeree più piccole, che come ho detto sono note come bronchioli e che hanno un diametro di solito inferiore ai 2 millimetri.

Sono proprio queste le strutture sottili che, se soggette a infiammazione e a ostruzione, compromettendo il flusso dell’aria al loro interno, causano i sintomi respiratori quali dispnea, tosse e respiro sibilante.

La SAD è spesso sotto-diagnosticata poiché i sintomi possono essere simili e sovrapposti a quelli di altre patologie respiratorie.

3) Quali sono i pazienti che più facilmente ammalano di SAD?

La SAD può colpire una vasta gamma di pazienti, ma alcune categorie possono essere più suscettibili di altre ad ammalare. I fumatori cronici e gli ex fumatori sono a rischio maggiore di sviluppare la SAD.

Inoltre l’esposizione a sostanze irritanti ambientali, (inquinamento atmosferico urbano e polveri industriali), può aumentare il rischio. Alcune persone possono anche avere una predisposizione genetica che li rende più suscettibili a sviluppare la SAD nel corso della vita.

4) Come si fa la diagnosi di SAD?

La diagnosi di Small Airways Disease (SAD) richiede un’approfondita valutazione clinica e una serie di esami specifici.

I pazienti con sospetta SAD possono essere sottoposti a varie prove funzionali respiratorie, come:

  • a) la spirometria semplice e la spirometria globale con volume residuo, che valutano i volumi polmonari statici e dinamici (flusso dell’aria nelle vie aeree)
  • b) la misurazione della resistenza delle vie aeree
  • c) la TAC del torace ad alta risoluzione senza mezzo di contrasto (HRCT-Torace senza m.d.c.), che può fornire immagini dettagliate dei polmoni e delle strutture bronchiali più fini, consentendo allo pneumologo di identificare eventuali alterazioni anatomiche dei piccoli bronchi compatibili con la SAD
  • d) la misurazione dell’ossido nitrico esalato (FeNO), che consente di misurare il livello di infiammazione dei bronchi. L’interpretazione dei risultati delle prove funzionali respiratorie da parte di uno pneumologo è essenziale per una corretta diagnosi.

5) Che rapporto c’è tra SAD e asma?

La SAD si associa spesso all’asma bronchiale ed è proprio l’infiammazione cronica delle piccole vie che diviene responsabile dell’iperreattività bronchiale aspecifica (I.B.A.) che conduce al broncospasmo tipico delle crisi asmatiche, per quanto l’asma possa interessare sia le grandi che le piccole vie aeree.

6) Che rapporto c’è tra SAD e BPCO?

La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è una malattia polmonare cronica caratterizzata da ostruzione delle vie aeree. L’interessamento infiammatorio delle piccole vie con le caratteristiche della SAD, in questo tipo di pazienti, può rappresentare il quadro infiammatorio iniziale che poi conduce nel tempo alla BPCO o può rappresentare un’importante variante clinica della BPCO stessa nella quale la co-esistenza della SAD, può influenzare il decorso e l’evoluzione della malattia.

7) Quanto conta l’infiammazione nella SAD?

L’infiammazione delle vie aeree svolge un ruolo chiave nella Small Airways Disease. L’infiammazione cronica delle piccole vie aeree può portare a un aumento del tessuto fibrotico e quindi all’ostruzione delle vie aeree non reversibile, compromettendo il flusso d’aria nelle fasi più avanzate dell’asma e della BPCO. Il controllo dell’infiammazione è un obiettivo fondamentale nel trattamento della SAD, poiché può contribuire a migliorare i sintomi e la funzione respiratoria e previene il “remodelling” dei bronchioli, responsabile della modificazione della loro struttura e della loro forma che correla con l’ostruzione tardiva degli stessi, poi molto più difficilmente risolvibile.

8) Perché è importante intercettare la SAD in fase molto precoce nei pazienti che la rischiano?

L’individuazione precoce della Small Airways Disease (SAD) è fondamentale per prevenire o rallentare la progressione della malattia asmatica e della BPCO. Le alterazioni delle piccole vie aeree possono verificarsi in fasi iniziali e possono essere presenti anche in pazienti asintomatici.

L’identificazione precoce della SAD consente pertanto di intraprendere azioni terapeutiche e di adottare interventi preventivi mirati, riducendo il rischio di complicanze future e migliorando la qualità di vita del paziente.

9) Come si può prevenire la SAD?

La prevenzione della SAD prevede l’adozione di misure che riducano l’esposizione ai fattori di rischio noti. Evitare o ridurre l’esposizione al fumo di sigaretta e ad altre sostanze irritanti ambientali può contribuire a prevenire o a ritardare l’insorgenza della malattia.

È anche consigliabile adottare uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e con l’esercizio regolare, per mantenere una funzione polmonare ottimale.

10) Come si cura la SAD?

Il trattamento della SAD è mirato a ridurre l’infiammazione dei piccoli bronchi, a migliorare la funzione respiratoria e ad alleviare i sintomi.

Può contemplare l’uso di farmaci broncodilatatori, di antinfiammatori e di corticosteroidi inalatori al fine di ridurre l’ostruzione delle vie aeree e controllarne l’infiammazione.

In alcuni casi possono essere prese in considerazione terapie personalizzate anche di ordine fisioterapico (FKTR o fisio-kinesiterapia respiratoria) per affrontare specifiche esigenze del paziente.

Conclusioni

Concludo la risposta, quindi, ricordando come la Small Airways Disease (SAD) rappresenti un importante sottotipo di patologia ostruttiva dei bronchi che interessa le piccole vie aeree, la cui diagnosi precoce, una gestione adeguata e la prevenzione sono fondamentali per un’ottimale salute respiratoria.

Lo pneumologo esperto diventa per questo una figura fondamentale in grado di fornire una valutazione accurata e un trattamento personalizzato per i pazienti affetti da SAD.

Adottare uno stile di vita sano e ridurre l’esposizione ai fattori di rischio noti può contribuire a prevenire la comparsa o il peggioramento della malattia.

Approfondimenti

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