Una corretta gestione dell’asma bronchiale allergico (vedi anche “Asma bronchiale”) e più in generale delle malattie allergiche respiratorie (vedi anche “Malattie allergiche delle vie aeree”, “Pollinosi” e “ Rinite allergica”) inizia, prima ancora che da un’adeguata terapia farmacologica, dal miglior controllo possibile degli ambienti in cui il paziente soggiorna.
Ciò vale ancor più nel caso dei piccoli pazienti, tenuto anche conto del fatto che, proprio nella fascia pediatrica, la prima causa di asma allergico è rappresentata dalle deiscenze (feci) degli acari della polvere domestica.
Poiché passiamo in casa o tra le mura di una classe scolastica o di uno studio professionale o comunque di uno spazio confinato, molte ore delle nostre giornate, è facile comprendere quanto una conveniente igiene degli spazi interni contribuisca a conseguire un risultato che la terapia farmacologica non è in grado, da sola, di garantire.
Gli allergeni che possono trovare collocazione all’interno dell’appartamento possono essere ricondotti ad acari, pollini e forfore animali.
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Pertanto, le misure più opportune che consiglio per rendere gli spazi interni il più possibile liberi da materiale allergenico sono le seguenti:
- Mantenere le camere della casa ben asciutte, prive di fonti di umidità e ben aerate, controllando che non si formino macchie di muffa alle pareti o negli angoli delle camere.
- Evitare possibilmente la carta da parati alle pareti (tappezzerie), i tappeti e le tende alle finestre, oltre ad ogni altro oggetto d’arredo di stoffa che rappresenti una possibile fonte di accumulo per la polvere.
Se si vogliono arredare gli spazi delle finestre meglio usare tendine avvolgibili in nylon o in materiale plastico più facilmente lavabile. - Preferire pavimenti di marmo, legno o linoleum, evitando completamente di ricorrere alle moquettes.
Nel caso in cui siano presenti moquettes non rimovibili (ad esempio nel caso di un appartamento in affitto), procedere al frequente impiego di spray acaricidi (vedi dopo). - Passare rapidamente una volta al giorno i pavimenti con un panno umido, impiegando un panno elettrostatico o leggermente umido anche per la rimozione della polvere presente sui mobili e sulle suppellettili.
- Pulire almeno una volta al mese i pavimenti della casa con spray antiacaro (spray acaricida) mantenuto all’interno dell’ambiente per almeno un’ora, aerando adeguatamente l’ambiente prima di soggiornarci.
Al termine di tale operazione è indispensabile aspirare a fondo l’ambiente così bonificato, avendo l’accortezza di impiegare un aspirapolvere dotato di sacchetto di raccolta antiacaro che va cambiato frequentemente.
Il trattamento con il cosiddetto “100 gradi” può essere utile, meglio se impiegato dopo il trattamento degli ambienti con l’acaricida spray. - Evitare il riscaldamento a serpentina integrata nel pavimento, in quanto tale dispositivo tende a sollevare gli allergeni presenti sulla sua superficie e a liberarli nell’aria.
- Evitare divani e poltrone imbottiti con lana o derivati naturali (crine, paglia, ecc.), specie nella cameretta (ma non solo) dei piccoli pazienti asmatici, preferendo sedie di materiale plastico o legno o divani e poltrone imbottiti con materiale sintetico rivestito da pelle naturale o similpelle.
- Preferire armadi dotati di piedini che consentano di mantenere il mobile sollevato da terra.
In tal modo si limiterà la raccolta di materiale allergenico, poi difficilmente rimovibile, al di sotto di tali superfici. - Riporre il vestiario in armadi ben chiusi, meglio ancora se rinchiusi in fodere di plastica, evitando di lasciali all’aperto, esposti alla polvere, per lunghi periodi di tempo.
- Lavare gli indumenti a temperatura superiore a 60°, in quanto tale operazione consente di uccidere gli acari e di eliminarne gli allergeni.
- Evitare assolutamente materassi e cuscini di lana, crine, o di qualsiasi altro materiale alternativo ai materiali anallergici, in quanto gli effetti letterecci inadeguati rappresentano un’importante fonte di acari.
Nel caso in cui non si volessero sostituire cuscini e materassi, ricoprirli con le idonee foderine antiacaro. - Cambiare le lenzuola e le federe almeno una volta alla settimana, aspirando le coperte più pesanti con aspirapolvere dotato di sacchetto antiacaro almeno una volta al mese.
Alla fine della stagione lavare in tintoria le coperte più pesanti prima di riporle in custodie di materiale sintetico antipolvere (plastica, nylon, ecc,) trattate all’interno con spray antitarme. - Evitare nelle camere da letto e nelle camerette giocattoli di peluche, libri e tutto ciò che favorisca l’accumulo della polvere.
I peluche, se presenti e non lavabili se non a rischio di rovinarne l’aspetto, possono essere messi in freezer, imbustati in sacchetti di plastica, per un periodo non inferiore alle 24 ore e successivamente aspirati a fondo con aspirapolvere dotato di sacchetto antiacaro. - Evitare di scuotere lenzuola, tappeti e ogni altra fonte di polvere in presenza del paziente asmatico, specie se si tratta di un bambino allergico agli acari.
- Non rifare i letti in presenza di un paziente con allergia agli acari.
- Evitare di introdurre animali nella camera da letto e nella cameretta dei bimbi, cercando di mantenere i piccoli animali il più possibile lontani dal letto anche durante il giorno.
- In linea di massima è sconsigliabile l’uso di umidificatori nella camera da letto dell’allergico agli acari, in quanto un’eccessiva umidità dell’aria (superiore al 75-80%) favorisce nelle case la riproduzione degli acari specie nel periodo tardo autunnale (ottobre – novembre).
Gli acari trovano invece difficoltà a crescere con umidità inferiori al 50%, per cui tale livello potrebbe rappresentare un giusto equilibrio tra quanto auspicato in caso di allergia respiratoria agli acari e quanto invece raccomandato al di fuori di tale condizione (circa 40% nel corso dell’inverno e 55-60% nel corso dell’estate).
In caso, invece, di allergia a forfore animali o pollini, è consentito mantenere il grado di umidità un poco più elevato in quanto, in tal modo, si rende il materiale allergenico depositato sul pavimento meno facilmente volatile.
Discorso a parte vale poi, naturalmente, per il bambino con laringite spastica (vedi anche “Laringospasmo”). - Il deumidificatore può essere utile nel caso in cui nell’ambiente tendano a formarsi macchie di muffa alle pareti o negli angoli.
Mantenere troppo secca l’aria dell’ambiente evita la proliferazione degli acari ma aumenta, altresì, la possibilità che il materiale allergenico eventualmente ancora presente si liberi più facilmente nell’aria anche solo con lo spostarsi delle persone nell’ambiente. - Nel periodo in cui siano presenti nell’ambiente esterno pollini ai quali il paziente risulti sensibilizzato (vedi anche “Pollinosi ” e “Malattie allergiche delle vie aeree”), mantenere le finestre chiuse ed evitare i ricambi dell’aria durante il giorno se non per un brevissimo periodo di tempo (non più di 5 minuti al giorno) e comunque in assenza di vento (meno vincolante se il tempo è piovoso).
In tal modo sarà possibile eliminare i cattivi odori senza rischiare di introdurre nuovi pollini allergenici nell’ambiente interno. - Può essere utile l’impiego di depuratori d’aria ad azione antipolline e antiacaro posti nell’ambiente interno (apparecchi filtranti con aspirazione attiva).
L’offerta in commercio di tali dispositivi filtranti è molto varia, ma consiglio di valutare sempre bene i consumi e che le dimensioni dell’apparecchio siano proporzionate ai volumi degli ambienti che si vogliono depurare dal materiale allergenico per evitare di rendere tale azione inefficace o insufficiente.
E’ fondamentale, inoltre, che qualunque operazione di pulizia o sostituzione dei filtri interni avvenga in assenza del paziente nell’ambiente in cui si effettua la manutenzione.
Conclusione
Senza ridurre, quindi, la cameretta del bimbo a una sorta di “cella da francescano”, che ci garantirebbe un bambino privo di “fischietti” ma al prezzo di renderlo depresso, tener conto dei consigli precedenti penso possa rappresentare un buon modo per assicurarsi il miglior controllo extra-farmacologico delle allergie respiratorie.
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