Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
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Asma, BPCO, Bronchite Cronica e Terme: lo Pneumologo e la Terapia Termale

Non è inconsueto che il paziente che si rivolga allo pneumologo per un problema respiratorio, tanto più quando il quadro clinico contempli la presenza di una malattia respiratoria cronica, possa prima o poi porre allo specialista la fatidica domanda:

Ma le terme mi potrebbero servire?

Tra questi quadri patologici respiratori, quelli che più frequentemente accendono nel paziente la speranza di una possibile utilità termale ci sono:

Senza voler entrare nel dettaglio dei vari quadri patologici, per i quali si rimanda ai singoli testi esplicativi presenti in questo sito ed elencati sopra, vorrei sottolineare alcuni punti che mi sembra possano aiutare ad evitare confusione, confermando i vantaggi offerti da tale approccio terapeutico ed evitando illusioni.

  • Come accade per ogni terapia, anche la cura termale deve rimanere confinata all’interno di una cornice di realtà scientifica, evitando di chiedere alla stessa virtù che non possiede, ma cercando, al contempo, di non banalizzare effetti positivi che possono talora essere osservati nei pazienti che si sottopongono a tali trattamenti.
    In molti casi, infatti, le acque sulfuree o salso-bromo-iodiche di certe particolari fonti termali, si dimostrano efficaci in determinate situazioni cliniche che prenderò in considerazione di seguito.
  • Ogni Centro di Terapia Termale è in grado di proporre al paziente tutta una serie di tecniche e di dispositivi inalatori appositamente studiati per ottimizzare i vantaggi delle proprietà fisico-chimiche delle acque che la fonte propone
    Non esiste, quindi, un metodo “più efficace” in assoluto, ma esiste invece una tecnica inalatoria più vantaggiosa per ogni quadro respiratorio, scelta dai medici della struttura e dal personale tecnico ausiliario della stessa, che sulla base dell’esperienza maturata dal Centro meglio si adatta a sfruttare appieno le caratteristiche dell’acqua.

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  • I quadri patologici che più positivamente vengono influenzati dalla terapia termale con acque sulfuree (contenenti zolfo), sono quelli delle malattie infiammatorie, specie se croniche, delle alte vie aeree.
    Intendo con questo le riniti croniche, specie quelle allergiche, che si possono spesso rendere responsabili di successiva evoluzione in sinusite cronica con tanti disturbi respiratori in più per il paziente.
    Questo vale ancor più nel caso di quei bambini cosiddetti “catarrali”, frequentemente affetti da forme infiammatorie della sfera otorinolaringoiatrica che spesso si associano a disturbi dell’orecchio medio (otiti ricorrenti e tubo-timpaniti).
    L’impiego delle acque termali, inalate attraverso le modalità più diverse, consente di ottenere un duplice effetto positivo:

    • da un lato un più efficace drenaggio e una più rapida fluidificazione del materiale catarrale presente nelle cavità nasali e nei seni paranasali, con indubbio vantaggio in termini di ripristino della pervietà e della detersione delle vie e delle cavità anatomiche dai secreti patologici spesso infetti in esse presenti;
    • dall’altro un vero e proprio effetto anti-infettivo, riducendo la presenza dei batteri patogeni responsabili del mantenimento dell’infiammazione nelle zone trattate (cronicizzazione).
  • I ben noti quadri pneumologici della bronchite cronica, della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), dell’enfisema polmonare, e dei quadri caratterizzati da cronica infezione-infiammazione delle vie aeree, quali quelli della bronchite cronica bronchiectasica e della sindrome rino-bronchiale e sinuso-bronchiale, sono tra quelli che più possono giovarsi di un soggiorno in una località termale, in quanto recano in sé tutte quelle caratteristiche negative sulle quali le acque termali solforose possono più facilmente esercitare la loro azione curativa.
    Spesso il paziente con malattia respiratoria, anche in virtù del momento rilassante offerto dalle terme, riferisce, al termine del periodo di trattamento, un miglioramento dei suoi sintomi respiratori, con riduzione della dispnea (difficoltà respiratoria) e maggiore tolleranza allo sforzo.

  • La tosse cronica, specie quando dipendente da una patologia allergica delle vie aeree, può spesso giovarsi dei trattamenti termali, sempre che ad essi non si voglia richiedere ciò che gli stessi non sono in grado di garantire e senza mai dimenticare la necessità del mantenimento di un concomitante trattamento farmacologico prescritto dallo specialista, che mai dev’essere sospeso in modo arbitrario e senza accordo con lo pneumologo che ha in cura il paziente.
  • Caso a parte vale per l’asma bronchiale, per la quale esiste talvolta una notevole divergenza di vedute relativa all’effettiva efficacia delle cure termali e soprattutto relativa all’innocuità dei trattamenti inalatori con acque sulfuree in pazienti con asma critico.
    Se da un lato l’asma e le malattie respiratorie allergiche, specie quelle favorite o provocate dal contatto con pollini allergenici, possono in alcuni casi trovare vantaggio in una terapia inalatoria, dall’altro è da sottolineare come, specie in pazienti asmatici non ben stabilizzati con i broncodilatatori o con quadri asmatici mal controllati da un punto di vista clinico, l’esposizione ad acque sulfuree può rendersi responsabile talvolta di crisi asmatiche anche importanti, che ne sconsigliano l’impiego fino a quando il paziente non si dimostri nuovamente rientrato in un ambito di stabilità respiratoria.

Conclusione

Proprio per ciò che ho detto, anche in questo caso sarà lo pneumologo a stabilire quali pazienti potranno più favorevolmente beneficiare di una terapia inalatoria in ambiente termale, lasciando a lui soltanto, specie nel caso in cui il paziente soffra di una forma asmatica non ben compensata, la scelta di autorizzare il paziente ai trattamenti inalatori.

Ricordo ancora come, fosse anche solo per approfittare di un benefico momento di relax psico-fisico che mai ha creato danni, la frequentazione di un ambiente termale possa in termini più generali essere considerato un salutare momento di recupero non solo per il paziente con una malattia respiratoria cronica, ma per chiunque voglia concedersi un piacevole momento di ripristino delle energie in luoghi naturali solitamente assai piacevoli.

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