Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
AsmaSintomi e Diagnostica

Tosse come Equivalente Asmatico: l’Asma, “quasi” Asma, Spiegato dallo Pneumologo

L’asma bronchiale (vedi “ Asma bronchiale: malattia da conoscere”) consiste in una malattia respiratoria che riconosce il più delle volte una concomitante causa allergica (vedi “Malattie allergiche delle vie aeree” – “Pollinosi ”), caratterizzata da “ ostruzione delle vie aeree”, e più precisamente da ostruzione bronchiale.

Ostruzione delle vie aeree, in realtà, non vuol dire “completa chiusura” delle stesse, ma “ riduzione” più o meno importante del flusso d’aria all’interno dei bronchi, comunque tale da non corrispondere più a quello proprio di una condizione di normalità.

La maggior parte della responsabilità di questa caduta del flusso aereo nel corso di una crisi asmatica è da attribuire al broncospasmo, intendendo con tale termine quella quota di ostruzione bronchiale (broncostruzione) che dipende direttamente da un vero e proprio spasmo (contrazione duratura) dei muscoli lisci posti nella parete dei bronchi i quali, contraendosi, riducono il diametro interno del bronco stesso, rendendo in tal modo più difficoltoso il normale passaggio dell’aria.

La restante parte dell’ostruzione dei bronchi, quella cioè “non broncospastica”, è da riferire in parte all’edema della parete bronchiale, intendendo con tale termine la presenza di quel liquido che infiltra la parete bronchiale e che è presente nel corso di qualunque processo infiammatorio (si tenga conto del fatto che l’asma è soprattutto infiammazione, prima che broncospasmo) e in parte alla presenza di secrezioni bronchiali che si producono nel corso dell’infiammazione e che tendono a ostruire i bronchi.

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Questi ultimi, già preda di spasmo muscolare e di edema della parete, accentuano, con la presenza di questo secreto catarrale, la loro ostruzione, riducendo ulteriormente il flusso dell’aria.

I bronchi, così ridotti nel diametro interno del loro lume dalle tre cause viste sopra, divengono responsabili di una crisi respiratoria asmatica che si manifesta con la comparsa di quattro sintomi caratteristici:

  • dispnea
    Definibile, in senso lato, come “ disagio respiratorio” .
    E’ diretta espressione di quella fatica a respirare che dipende dall’ostruzione bronchiale
  • tosse
    E’ questo un altro tipico sintomo con il quale si rende manifesta una crisi d’asma.
    Il paziente, all’inizio della crisi asmatica, inizia spesso a tossire, annunciando con una tosse secca, ma non raramente anche produttiva con espettorazione di secreto denso, il broncospasmo che di li a poco accentuerà la fatica a respirare e si renderà responsabile del sintomo seguente
  • Sibilo espiratorio
    il “fischietto”, così molto spesso viene chiamato il classico sibilo che si rende evidente in fase espiratoria nel corso di una crisi asmatica, è espressione del ridotto calibro interno dei bronchi.
    Questo, ridotto ad un sottile spazio, produce un rumore sibilante durante l’emissione dell’aria dai polmoni, generando quel “respiro sibilante” che caratterizza la crisi d’asma (vedi “ Sento un fischietto quando respiro! Che cos’è?”)
  • Senso di costrizione al petto
    E’ la diretta conseguenza delle alterazioni ostruttive cui vanno incontro i bronchi nel corso di una crisi d’asma.

Fin qui ho descritto tutto ciò che appartiene al quadro di un asma bronchiale in condizioni di “normalità”, quando cioè sono presenti tutti e quattro i sintomi caratteristici della malattia.

Ma non tutti i casi di asma bronchiale si presentano in questo modo.

Esiste, infatti, un certo numero di casi in cui il paziente non presenta i quattro sintomi suddetti, per lo meno all’inizio, ma manifesta invece il suo stato asmatico solamente attraverso una tosse insistente (vedi “ Tosse e allergia: il parere dello pneumologo”).

In molti casi di pazienti allergici agli acari della polvere domestica che presentino da tempo una tosse secca, insistente e particolarmente fastidiosa (vedi “ Asma allergico da acari della polvere: i consigli dello pneumologo ” – “ Asma allergico e allergie respiratorie: 20 consigli utili per l’igiene della casa ”), la tosse può rappresentare, anche senza la presenza del classico sibilo espiratorio che caratterizza l’asma, l’unico sintomo che può annunciare la malattia asmatica.

Equivalente asmatico: cosa vuol dire?

Un asma, quindi, non ancora completamente “in essere”, ma una sorta di “quasi asma”, ancora da completarsi nella sua “ metamorfosi” maturativa fino alla sua presentazione clinica più completa.

E’ ciò che noi pneumologi chiamiamo “equivalente asmatico”, noto anche come “Tosse Variante Asma o CVA” (Cough Variant Asthma), a sottolineare, nel significato fisiopatologico di quel sintomo, un iniziale stato di generica “ irritazione” dei bronchi che interessa i β2 -recettori, che si dichiarerà spesso solo più avanti con una crisi respiratoria asmatica completa vera e propria, comprensiva, questa volta, dei quattro sintomi visti prima.

In molti casi, anzi, la tosse può rappresentare anche per lungo tempo l’unico sintomo dell’asma attraverso il quale tale patologia si presenta (vedi “ Dalla rinite allergica all’asma bronchiale: lo pneumologo e la prevenzione asmatica ”).

Attenzione, quindi, a non banalizzare tale sintomo, specialmente se presente da tempo senza spiegazione.

Specie in un bambino, o in un adulto che lo presenti da settimane o mesi, esso deve essere attentamente studiato dallo specialista pneumologo per evitare di non riconoscere una condizione asmatica che, diversamente considerata, può far propendere per insufficienti trattamenti sintomatici con antitosse non solamente inutili, ma ritardanti una terapia della patologia reale che consenta di risolvere stabilmente il problema.

Non è infrequente che, in questi casi dubbi per asma, al paziente venga proposto il test alla metacolina (vedi “ Test alla metacolina e asma bronchiale: il punto dello pneumologo ”), allo scopo di chiarire il problema con l’individuazione di quella iperreattività bronchiale aspecifica che rappresenta una costante nella malattia asmatica.

In altri casi, in presenza di una tosse secca insistente dubbia per asma, pur in presenza di una spirometria refertabile come “nella norma” sulla base di standard internazionali di riferimento, la presenza alla spirometria di una riduzione dei soli flussi espiratori terminali (bronchi più piccoli), consente di somministrare al paziente un broncodilatatore a rapida azione (SABA), tipo il salbutamolo – (vedi “ I nuovi farmaci per asma e BPCO presentati dallo pneumologo” – “ Asma, glaucoma e cataratta: lo pneumologo e le malattie degli occhi ”), ottenendo talvolta, come risultato sorprendente per il paziente, una rapida cessazione della tosse dopo solo pochi minuti dalla somministrazione del farmaco nel caso in cui tale sintomo rientri, a buon diritto, in quell’ “equivalente asmatico” di cui sopra.

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