Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
AsmaLo Pneumologo Risponde

Clima Migliore per l’Asma?

Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.

La domanda di questa uscita è:

Qual è il clima migliore per chi ha l’asma?

Per dare una risposta sensata a questa domanda bisognerebbe sapere con maggior precisione di quale tipo di asma stiamo parlando.

Mi limiterò, quindi, a riportare i punti salienti di quanto ho già scritto in alcuni miei articoli pubblicati in passato, che invito a leggere e dei quali indico, più avanti, i titoli.

I soggetti asmatici presentano frequentemente una condizione di particolare ipersensibilità dei bronchi, conosciuta come ipersensibilità bronchiale aspecifica, che comporta, rispetto ai soggetti non asmatici, una più spiccata tendenza dei bronchi a chiudersi, generando in tal modo delle crisi asmatiche caratterizzate da sibilo espiratorio, tosse e difficoltà a respirare (dispnea).

Ogni situazione climatica che esponga ad aria troppo calda, troppo fredda, troppo secca o troppo umida, rischia di precipitare, nei soggetti asmatici iper-reattivi, una crisi respiratoria.

Invito a leggere nell’articolo “Asma e clima: il parere dello pneumologo“, quali sono le diverse situazioni geografiche nelle quali è più facile imbattersi nelle condizioni termiche e di umidità più estreme alle quali mi riferivo prima.

Attenzione anche all’uso eccessivo dell’aria condizionata (climatizzazione) in quanto, mentre se ben usata può rappresentare un vantaggio anche per i soggetti asmatici, se usata male rischia di trasformarsi in un fattore di scompenso della malattia asmatica.

In articoli dedicati (vedi sotto) ho già parlato dei vari svantaggi e vantaggi del clima marino e del clima montano, affrontando a parte gli svantaggi, per gli asmatici, di un’eccessiva permanenza nel clima inquinato delle città.

Molte delle situazioni climatiche affrontate in questi articoli chiariscono bene, ad esempio, quanto sia negativo, per i soggetti che soffrano di asma allergico, il contatto con i diversi allergeni ambientali, primi fra tutti i pollini delle piante ai quali il paziente asmatico risulti sensibilizzato da un punto di vista allergologico.

Per i soggetti allergici agli acari della polvere, ad esempio, esistono altre considerazioni, estrapolabili dagli stessi articoli, a proposito dei diversi climi nei quali è meno facile entrare in contatto con questi allergeni.

Approfondimenti

Scopri di più su questo argomento leggendo anche:

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